Abbiamo bisogno di luce… attraverso i dipintiLa luce inquadra una signora con cappello che legge un libro. Luce molto intensa: ma non è il sole, non è la macchina fotografica a immortalare tutto. È la sapiente mano del pittore spagnolo Joaquín Sorolla y Bastida (Valencia 1863-Cercedilla 1923). La sua è definita “pittura di luce” e segna l’ingresso nel periodo della Belle Epoque. Addirittura a Londra nel 1908 viene acclamato come “il più grande pittore vivente al mondo”. In queste settimane è possibile ammirare le opere di Sorolla y Bastida a Palazzo Reale, a Milano, grazie alla mostra a lui dedicata, che sarà aperta sino a giugno. Il visitatore farà la conoscenza del pittore e delle sue opere, narrate dall’inizio dell’attività sino alla morte e divise per argomenti: lo sguardo sulla realtà, i ritratti, i giardini e i riflessi di luce, il mare, i tipos e gli studi classici. La mostra ha organizzato anche una interessante proposta didattica: in un periodo in cui bambini e ragazzi seguono in tv le immagini della guerra e restano preoccupati per il loro futuro, una visita alla mostra è un buon antidoto alla tristezza. Occorre lanciare non solo semi di speranza, ma agire in modo da mantenere elevato l’umore e invitare tutti a dedicarsi alle cose belle della vita. Una serie di eventi sono legati alla mostra. Il prossimo in ordine di tempo è quello del 29 marzo intitolato “Sorolla artista e la sua importanza nel panorama internazionale”, a cura di Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale, e Consuelo Luca de Tena, curatrice spagnola della mostra. L’incontro si tiene sempre a Palazzo Reale. Per maggiori informazioni www.mostrasorolla.it
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