Cosa abbiamo dimenticato?Il 2016, come molti ricordano, è stato un anno impegnativo. Tanti personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura hanno lasciato questa terra, che si è sentita un po’ più sola, anche se abitata da miliardi di persone. La nostra Italia è stata letteralmente “scossa” da ripetuti terremoti, che hanno reso alcune zone del nostro Bel Paese off limits, chissà per quanto tempo. Siamo sempre proiettati a guardare avanti, perché fermarsi a osservare il passato – come nel caso di chi ha perduto la casa nel sisma del centro Italia – è troppo doloroso. Eppure è un compito che ci spetta. Guardare avanti significa anche occuparsi degli altri, di chi si trova in situazioni di difficoltà: perché le guerre l’hanno spinto lontano dalla sua comunità che non esiste più, perché una calamità ha portato via tutto, perché la malattia ha tolto il piacere di vivere. Noi abbiamo le armi – vitalità, impegno, “saper fare”, attenzione, dedizione – per alleviare le persone che in questo momento stanno soffrendo. Non solo perché è Natale, ma anche perché è Natale. Molte volte i “passanti” delle città vorrebbero dare un contributo, ma faticano a trovare associazioni o realtà che davvero si muovano con progetti concreti: ebbene, questo non deve essere un alibi. La tecnologia ci viene in aiuto in modo fantastico. In ogni città sono presenti non solo associazioni di volontariato, ma reti di associazioni, tutte contattabili on line. Di ogni stampo e credo. Si va dalla Caritas agli uffici comunali, alla Protezione Civile. L’aiuto può essere fornito sotto varie forme: donando un po’ del proprio tempo, donando del denaro, ma anche contribuendo a risollevare il tessuto produttivo. Interessante, a questo proposito, è www.dajemarche.it, un sito di e-commerce che consente di acquistare prodotti dai negozianti marchigiani colpiti dal terremoto. Che dire poi di tutte le onlus che si occupano di adozioni a distanza, di Paesi disagiati: c’è – letteralmente – un mondo che chiede il nostro aiuto. Natale sarà certamente più pieno se potremo dire: “Non abbiamo dimenticato nessuno”. Indietro |