Abolire tutti i grandi eventi milanesi o spostarli sul web?
Gli eventi fieristici, ma anche le grandi aziende stanno ragionando ormai da due mesi sul da farsi. Alcuni grandi appuntamenti che si sarebbero dovuti tenere in marzo e aprile sono stati prima posticipati, poi annullati del tutto. In molti casi si è preferito annunciare che gli appuntamenti si terranno direttamente nel 2021, anche se al momento nessuno sa se, in quella data, le persone dovranno ancora mantenere il distanziamento sociale e indossare la mascherina. Si aprono pertanto diversi fronti. Il primo. Tutto viene annullato… con un danno economico esagerato e imponente per tutti quei settori, dalla moda, al design, al vino, alle eccellenze italiane di ogni genere, che usavano le fiere per presentare i prodotti, farli toccare con mano, annusare, assaggiare, degustare. Si può replicare una degustazione di vino on line? Si può toccare un nuovo tessuto… guardando una foto? Gli interrogativi sono molti. Il secondo. Si cerca di ricreare un fac-simile di mostra o fiera o conferenza stampa in presenza, rispettando tutte le nuove regole. Posti a sedere dimezzati, appuntamenti rigidi, nessun assembramento. Fattibile? Certamente sì. Con un’incognita: siamo certi che in Italia arriveranno buyer stranieri? Noi restiamo pur sempre il Paese più colpito dalla pandemia… Il terzo. Eventi metà in presenza metà in streaming. Abbastanza complesso da organizzare, ridicolo da “vivere”. Che fare dunque? Studiare e osservare l’evolvere della pandemia… e poi solo a mente fredda ragionare su ciò che sarà realmente possibile.
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