Quest’anno il mio augurio di Natale è nel segno delle donne.

Donne che oggi stanno facendo la storia, assumendo ruoli di sempre maggiore responsabilità, cambiando l’opinione pubblica mondiale.

Donne che, in passato, sono riuscite a farsi strada in un mondo ostile unicamente maschile.

Lo sguardo della Madonna, nel dipinto di Artemisia Gentileschi che accompagna questo messaggio, è emblematico. In lei c’è tutto il mondo femminile silenzioso, che accetta, osserva, accoglie, comprende.

Che placa e risana.

La luce caravaggesca introduce Dio nella scena, abbracciando tutti i personaggi.

La stessa Artemisia è stata ammantata di luce artistica, lei che ha combattuto ogni discriminazione, sofferto, anche fisicamente, e alla fine ha lasciato all’umanità quadri preziosi.

In queste prospettiva di speranza e silenzio ci sono tutte le donne del mondo, chiamate, da sempre e per sempre, a far nascere la vita, ad accoglierla, in un bellissimo ospedale o in una capanna africana.

C’è la nostra idea di famiglia che va avanti, di relazione, di “qualcosa da dire” che non sia solo “business”, “moda”, “musica”, “bella casa”.

Il mio augurio non è quello di tornare a un’idea antica di nascita.

E di trattenere dentro di noi, per tutto l’anno, la semplicità della nascita di Gesù e la forza di Maria.