Basta “bolle”, non ne possiamo piùSe c’è una cosa che gli italiani proprio non sopportano più è il concetto di “bolla”. Ne parliamo dal 2008 e ancora oggi molti si stanno “leccando le ferite” per aver visto il proprio lavoro, o i propri beni, sciogliersi come neve al sole per colpa di una crisi economico-finanziaria che iniziò e si sviluppò negli States proprio per colpa della speculazione. Solo sentir parlare di nuove possibili bolle è inaccettabile, in quanto dimostra che il mercato, anche immobiliare, non ha in questi anni costruito anticorpi adatti, né è riuscito a fare pulizia e darsi nuove regole per evitare che gli speculatori traessero nuovamente profitto dall’onesto lavoro altrui. Veniamo ai dati: in alcune città, come Monaco di Baviera, i prezzi degli immobili stanno nuovamente salendo in maniera vorticosa. Il fenomeno si sta diffondendo non solo in Germania, altre città coinvolte sono per Toronto, Hong Kong e Amsterdam, Parigi, Zurigo, Londra, San Francisco, Tokyo e Stoccolma, così come New York. C’è di che essere preoccupati. Per fortuna, però, alcune città, come Singapore, Dubai e Boston, pare che siano immuni da queste valutazioni esagerate: tra queste compare anche Milano. Per il momento dunque, a livello italiano, e in riferimento alla nostra principale metropoli, siamo protetti al sicuro: senza dimenticare, però, che viviamo in un mondo globalizzato, e come Italia non siamo un atollo sperduto, ma radicati in un contesto economico ben più grande di noi. Una curiosità: sapete quanti stipendi occorrono, per esempio a Milano, per comperare casa, ad oggi? 6,6 annualità, il 10,2% in più rispetto alla media delle annualità che si può riscontrare nelle altre città. Milano si conferma la città più cara del Paese, da questo punto di vista.
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