Tutti pensiamo che la mafia sia “cosa” del Sud. Tutti pensiamo che sì, qualche infiltrazione possa esserci anche stata nei comuni lombardi, ma che si tratti comunque di un fenomeno davvero piccolo, ridicolo e ben confinato. Che certamente non ci interessa e soprattutto non tocca il modo serio di lavorare di tutti i cittadini della Lombardia.

Ebbene, non è così, anzi, è il contrario.

La mafia ha trovato nella nostra bella regione territorio fertile per infiltrarsi, per trovare relazioni sporche con la politica e gli imprenditori. Ci sono dei numeri impietosi a dimostrarlo, che devono rappresentare per tutti noi un Alert molto forte.

La mafia c’è. È stata combattuta, non sconfitta.

Qualcosa è stato fatto, alcuni beni sono stati confiscati. Ottimo, quanti? Queste le parole di Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica, difesa del suolo e Città metropolitana: “La nostra Regione si posiziona al quinto posto per numero di immobili sequestrati dopo Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. Al febbraio 2017 sono stati ufficialmente censiti 2.321 immobili, soprattutto appartamenti, autorimesse e box, ma anche terreni ed edifici a uso commerciale e industriale”.

Ma come? La Lombardia al quinto posto? Ma non siamo in Centro Italia, men che meno in Sud Italia! Forse abbiamo sempre pensato di poter essere protetti geograficamente. Eravamo un po’ snob, in verità. Questi dati ci riportano alla realtà.

Per fortuna sono in atto soluzioni per mappare tutti i beni e renderli nuovamente disponibili alle comunità grazie al lavoro delle associazioni di volontariato.

Ci sia ben chiara una cosa, però: l’abitudine a delinquere, anche in modo organizzato, non ha confini, non rispetta limiti culturali o di lingua. È parte del nostro mondo, sta a noi osservare e denunciare.