Leila Oggioni

Buone vacanze “sostenibili”

Da adesso ai primi di settembre, le città italiane resteranno mediamente vuote. È arrivato il momento del riposo, della pausa, delle ferie, per tutti.

Questo sarà, a differenza di tutti gli altri, l’anno delle vacanze “sostenibili”. Di cosa stiamo parlando? Di una semplice moda?

No, c’è ben di più. Vediamolo insieme.

Le vacanze diventano sostenibili perché le persone hanno imparato a essere meno egoiste.

Hanno capito che i comportamenti dei decenni passati stanno consegnando un pianeta sempre più ammalato, con un clima che sta davvero impazzendo. Essere sostenibili, al mare o in montagna, significa per esempio non sprecare acqua corrente, non tenere accese le luci quando non serve, usare meno plastica possibile e riciclarla correttamente; non abusare dell’aria condizionata. Buon senso, insomma, tutti insieme.

Le vacanze diventano sostenibili quando non pensiamo unicamente al nostro benessere, ma a quello diffuso, che comprende gli anziani (che se ne restano in città), gli ammalati, coloro che sono in difficoltà e vivono situazioni di disagio indipendenti dalla loro volontà.

Essere sostenibili significa accorgersi dell’altro, accorgersi di quello che non va. Essere un po’ più aperti all’ascolto e al rispetto dell’ambiente, anche se si soggiorna in un resort a cinque stelle o in bivacco.

Il mondo va in questa direzione, che è una buona direzione.

Seguiamola anche noi.

Buone vacanze, ci riscriviamo a settembre

LO

 

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