Che caldo… parliamo di Olimpiadi invernali…C’è tempo. Ma non tantissimo. E anche se fa caldo, occorre essere concentrati e pensare all’inverno del 2026, quando si terranno i Giochi Olimpici invernali. L’Italia ci crede, ma tre città in lizza sono troppe: Torino, Milano o Cortina? Occorre scegliere. La sfida è entusiasmante, da un punto di vista sportivo. Anche economico. Immaginiamo le ricadute positive a livello di turismo. Purtroppo scelte di questo genere vengono prese, anche solo a livello nazionale – prima che arrivi il confronto con i competitor internazionali – da diversi enti. Questi enti sono indirizzati e condizionati da scelte politiche, pertanto non è detto che le tre città in questione possano essere valutate per la qualità degli impianti o la ricettività. Insomma, la questione è complessa, i soldi sul tavolo sono molto pochi, alcuni partiti considerano questo appuntamento un bagno di sangue per la spesa pubblica, altri, invece, puntano sulla reputation. Cosa fare, allora, da che parte stare? Certamente dalla parte di chi propone un progetto concreto e “sobrio”, ossia zero sprechi, che garantisca la possibilità di riutilizzare tutti gli impianti, che non devono rimanere cattedrali nel deserto. Il Paese non se lo può più permettere. Tutto il resto è bellezza allo stato puro. È il valore dell’amicizia e della sfida leale, che solo alle Olimpiadi tutti possono respirare. Ovviamente tifiamo per Milano, ma anche per un’accoppiata Milano-Torino, ma anche per Cortina. Tifiamo per un Paese che è capace di gestire bene grandi eventi e che finalmente può mostrare al mondo quanto la sua capacità organizzativa sia elevata. Con Expo abbiamo raccontato un modo di essere e di pensare alla sostenibilità del pianeta. Con le Olimpiadi 2026 possiamo mostrare come lo sport sappia legare, e come la creatività italiana riesca a mettere tutti d’accordo e fungere da esempio anche per altri Paesi. Siamo o non siamo esportatori di bellezza? Allora mostriamola, e poi lasciamo che gli altri la imparino! Indietro |