Leila Oggioni

Caro carburante: cosa cambia per famiglie e imprese?

Da qualche giorno il prezzo del carburante alla pompa, non più calmierato dal governo, è tornato alle stelle.

Anche se verranno presi provvedimenti in merito, anche se verranno effettuati maggiori controlli per evitare speculazioni, una cosa è certa: l’aumento c’è, c’è stato e ci sarà. E nessuno sa se e quando si tornerà a prezzi accettabili.

Le conseguenze di questo rincaro sono infinite e disseminate a più profondità della vita privata e non solo di tutti noi.

Dal punto di vista delle famiglie, un pieno dell’auto a 100 euro reiterato durante il mese significa banalmente avere meno denaro a disposizione per altre attività (cinema? Cena fuori? Giornata sugli sci?). Contestualmente le stesse famiglie sono vessate da rincari importanti nel carrello della spesa.

Né gli stipendi né le pensioni, però, riescono ad aumentare con la stessa forza. Da qui la minore capacità di spesa, che si tradurrà per forza in una contrazione dei consumi.

Lato imprese la situazione è ancor più delicata: chi utilizza il carburante per il business si trova di fronte a costi inaspettati… e con la necessità di tagliare forzatamente altre spese. Sì, ma quali? E con quale criterio?

Anche il settore immobiliare viene toccato dai rincari: i materiali per l’edilizia vengono movimentati su mezzi che vanno a gasolio. Basta solo questo elemento a far volare i prezzi.

Come se ne esce? Certamente risparmiando un po’. Ma non è sufficiente. Il Paese non si può fermare. Né può iniziare a parlare a vanvera ora di energia da altre fonti. Occorrono persone che sappiano prendere decisioni strategiche: noi tutti attendiamo.

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