CityLife: oltre il grattacielo cosa c’è?Vi suggerisco un’esperienza emozionale interessante, da gestire con cura e da vivere appieno. Vi consiglio di recarvi a CityLife non (solo) per gli acquisti, ma per ammirare il Bello che c’è. Faccio un passo indietro: Milano è una città proiettata nel Terzo Millennio, nella quale convivono serenamente Il Cenacolo vinciano con i grattacieli, il tram elettrico con il car-sharing. Non sono contrasti, bensì “modi” di raccontare la storia e l’evoluzione di una comunità che vuole sentirsi il cuore dell’Europa, da un punto di vista culturale, economico, architettonico. La Bellezza compare in ogni punto della città ma, a mio parere, a CityLife, così come in Piazza Gae Aulenti, traspare in modo molto evidente. Il quartiere che è stato costruito rispecchia nuovi canoni di comodità, sostenibilità, accoglienza. Ho notato che molti milanesi – per questo ve lo suggerisco – vi si recano proprio per lasciarsi attorniare dalle novità. Ma non solo. Gironzolano per i negozi: negozi che non esistono da altre parti della città, con look e proposte di abbigliamento avveniristiche e “cheap”, dunque alla portata di tutti. Le persone si siedono ad ammirare i grattacieli che svettano in altissimo. Si sentono parte di qualcosa di più grande di loro e sono felici. Tantissime anche le persone in carrozzina, segno che gli spazi sono stati disegnati realmente a dimensione di ogni cittadino. CityLife, e così immagino sarà anche per gli altri nuovi quartieri della città, non soppianta ciò che di antico ci portiamo dietro dai secoli. Offre una prospettiva nuova. Vivere qualche ora a CityLife significa sentirsi capaci di vincere le sfide. Si viene magicamente sospinti verso l’alto. E non resta che abbandonarsi. Proprio il mese scorso rimarcavamo il fatto che l’architettura si deve occupare delle persone, delle comunità, deve mettersi a servizio. Ecco, ci siamo, obiettivo – in parte – raggiunto. (foto tratta da http://www.city-life.it/) Indietro |