Leila Oggioni

Come ridare vita ai tunnel milanesi? Così

Ogni metropoli che si rispetti ha, tra i tanti problemi, quello dei tunnel. Alzi la mano chi, anche a Milano, è disposto senza troppi problemi ad attraversare a piedi un tunnel. Quasi nessuno, dato che i tunnel sono, nell’ordine: bui, maltenuti, sporchi, inquinati, poco controllati a livello di sicurezza.

Si fa di tutto per evitare di transitare in quei posti, magari anche allungando di molto il percorso che si deve fare. Stessa cosa dicasi per i cavalcavia… all’aperto ma pericolosi per le macchine che scorrono di fianco a tutta velocità.

Per fortuna in alcuni quartieri qualcosa si sta muovendo e sono in atto progetti di riqualificazione che comprendono anche una “nuova vita” da attribuire ai percorsi pedonali e non, che da “nemici” possono diventare amici della comunità.

Questo sta succedendo in via Pontano e nelle aree di pertinenza dei tunnel ferroviari che collegano via Padova a viale Monza. Recentemente è stato firmato il Patto di collaborazione tra istituzioni, realtà locali e abitanti del quartiere proprio per rivitalizzare l’intera area.

Il progetto, che prende il nome di “Patto Tunnel Boulevard” è parte del programma del Comune di Milano “Piazze Aperte” e prevede che via Padova sia unita a viale Monza con un percorso ciclo-pedonale che arrivi a creare un’unica rete con percorsi già esistenti come il progetto Piazza Aperta in via Venini-Nolo e l’intervento di TrentaMi di via Rovereto-via Giacosa-Parco Trotter.

Finalmente tunnel e cavalcavia diventano accoglienti e contribuiscono a creare spazi di convivialità dove gli abitanti possano anche ritrovarsi senza correre il rischio di venire investiti o respirare aria troppo inquinata.

Foto tratta da Facebook

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