Coronavirus, come ci trasformerà? Ora è il tempo della responsabilitàAlla fine di febbraio pensavamo fosse un gioco. Tutti gridavamo all’allarme ingiustificato. Adesso, e non è nemmeno passato un mese, tutti abbiamo cambiato idea. Siamo spaventati, preoccupati e certamente consapevoli: con questo nuovo virus non si scherza. Abbiamo cambiato le nostre priorità e persino i più grandi imprenditori hanno compreso come prima venga la salute, poi il denaro. Siamo in una fase di attesa, cerchiamo di proteggerci, sperando di poter ripartire ai 200 all’ora. Ecco, ciascuno di noi, indipendentemente dal lavoro: -è chiamato a non scoraggiarsi -deve seguire scrupolosamente le regole che ci vengono suggerite -può iniziare a pensare al dopo, che si costruisce esattamente ORA Non possiamo permetterci di stare seduti sul divano a guardare la tv. Anche se chiusi in casa, il nostro cervello funziona e sa benissimo intuire come sarà necessario comportarsi da qui a due mesi. Ecco cosa possiamo fare: -progettare concretamente: completare i lavori e ragionare su come attivarne di nuovi appena possibile -sistemare carte, documenti e materiali che avevamo accumulato nel corso degli ultimi mesi -organizzare mentalmente le vacanze: se la ripartenza sarà da settembre, sarà un delirio di appuntamenti, incontri, business -dedicare del tempo alla cura di sé, miglior modo per ricaricare davvero le pile -spendere una parola per gli amici o i parenti che magari vivono da soli
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