Il dilemma delle seconde caseAnche il mese di gennaio, da questo punto di vista, è molto problematico. In sostanza: per evitare di far correre la pandemia, tra le tante restrizioni ideate da chi ci governa vi è anche il divieto di spostamento verso le seconde case. Mentre prima questo divieto valeva nei confronti delle case ubicate in altre regioni rispetto a quella di residenza, settimana dopo settimana si è arrivati al definitivo divieto: niente seconda casa anche se è nella stessa regione. Questa limitazione sta facendo storcere il naso a molti, con ragionamenti del tipo: Allora perché paghiamo le tasse comunali? Perché ci è impedito di beneficiare di una nostra proprietà legittimamente acquistata? Allora a cosa serve avere una seconda casa? A questi dubbi segue, da parte di alcuni, un’opzione: allora vendo. In queste situazioni noi consigliamo innanzitutto prudenza. Non si può ribaltare un investimento, decidere se tenere o dare via un immobile solamente perché durante la stagione invernale non lo si è potuto frequentare. La prudenza vale anche a livello di mercato: cosa succede se tutti iniziano a rendere disponibili appartamenti in zone turistiche? Cosa succede a questa massa di immobili? E poi: chi sarebbe pronto ad acquistarli, se tutti gli italiani stanno vivendo la stessa condizione di non-fruizione? La fretta è davvero cattiva consigliera. Consideriamo i primi sei mesi del 2021 come un periodo di pausa. Dopo, quando sarà possibile circolare nuovamente, tutti potranno godere delle seconde case e valutare, con calma e calcolatrice alla mano, se vale ancora la pena tenere fermo quell’investimento.
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