La dimensione “minisize” è la frontiera del mercato, e ci sono molteplici motivazioni, non certo dettate dal “stretti si sta bene”. Il mercato immobiliare ci sta raccontando questo: a reggere negli ultimi mesi sono state le metrature di circa 50 metri, mono e bilocali. E indovinate dove, specialmente? A Milano, nemmeno da dire.

Questo trend si rafforzerà ulteriormente a causa del via libera in commissione Ambiente della Camera all’abitabilità delle mini-abitazioni. in pratica, il limite minimo delle superfici abitabili passerà (con la norma approvata) dai 28 ai 20 metri quadrati, mentre l’altezza del soffitto potrà arrivare a 2,40 metri (sino a oggi era di 2,709. Come ha già ironizzato qualcuno, si arriverà ad avere le case dei sette nani. Noi operatori del settore non possiamo permetterci battute ironiche, ma solamente analizzare le nuove regole e capire come influenzeranno la domanda e l’offerta.

Il trend del minisize è, come detto, indicativo di movimenti specifici del mercato. Pensiamo per esempio al cambiamento della nostra società: diminuiscono le famiglie con tanti figli, aumenta il numero dei single. Le persone si muovono di più per lavoro e studio, ma lo fanno solo per alcuni anni, non in modo definitivo, per non parlare dell’impegno gravoso a livello di tasse di un immobile di ampia metratura.

E domani? Con le nuove norme sulla casa vedremo diventare abitabili anche piccoli stanzini da ventri metri quadrati, a patto che vi stia una persona sola, e sarà tutto legale, ovviamente – per fortuna – a patto che l’edificio sia soggetto a ristrutturazione adeguata. L’idea del legislatore è quella di mettere sul mercato immobili adatti proprio a studenti e lavoratori… vedremo se davvero sarà così, se la norma passerà e se davvero si parlerà di nuove soluzioni e non di escamotage per fatturare…