Efficienza energetica in Italia, come siamo messi? Male, grazieLa direttiva comunitaria approvata il 9 febbraio dalla commissione Industria del Parlamento europeo prevede che entro il 2030 la classe energetica degli immobili debba essere almeno di tipo E, mentre entro il 2033 dovrà essere di tipo D. Questo obiettivo si inserisce in un programma più ampio di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare dell’Unione Europea. Ma qual è lo stato attuale del patrimonio immobiliare italiano in termini di efficienza energetica? Secondo un’analisi condotta da Casa.it su annunci di trilocali tra gli 80 e i 100 mq in vendita a livello nazionale e in alcune delle principali città italiane, il 75% delle abitazioni considerate appartiene alle classi energetiche meno efficienti, dalla G alla E. In particolare, gli immobili in classe G rappresentano il 55% dell’offerta totale, mentre solo il 12% degli immobili è in classe A. Potevamo andare molto, ma molto meglio… Questi dati dimostrano che c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere gli obiettivi fissati dalla direttiva europea. I proprietari di immobili dovranno prendere seriamente in considerazione l’importanza di migliorare l’efficienza energetica delle loro case. Ciò non solo contribuirà a ridurre i consumi energetici e i costi, ma anche a migliorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo: nobile impegno certamente, ma basterà il pensiero di un pianeta più pulito a spingere le persone a muoversi? Siamo anche noi concordi con gli analisti: la strada da percorrere non sarà facile, dato che la riqualificazione energetica degli edifici richiede investimenti significativi. E da soli i proprietari non ce la faranno: saranno necessarie politiche pubbliche e incentivi per incoraggiarli a effettuare le necessarie modifiche, come l’installazione di impianti fotovoltaici, l’isolamento termico e l’adozione di tecnologie efficienti dal punto di vista energetico. Solo in questo modo si potrà raggiungere l’obiettivo comunitario di una riqualificazione energetica completa entro il 2030. Che praticamente… è dopodomani.
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