Leila Oggioni

Emergenza sicurezza stradale a Milano, che fare?

Pare incredibile ma Milano, con una cadenza quasi mensile, piange i pedoni deceduti lungo le sue arterie viarie. La tragica lista nel 2022 ha contato 15 pedoni scomparsi, posizionando la metropoli lombarda al secondo posto nella macabra classifica nazionale, subito dopo Roma.

La tendenza non sembra invertirsi nel 2023, anno che già conta 11 pedoni vittime di incidenti stradali. Analizzando il genere e l’età delle vittime, emerge che la maggioranza degli incidenti mortali coinvolge la fascia over 65, attestandosi su un inquietante 80%. Un dato che invita a una riflessione non solo sulla sicurezza stradale ma anche sulla tutela della popolazione anziana nel contesto urbano.

Secondo i dati ACI-ISTAT, nonostante un calo significativo dei decessi da incidenti stradali dal 1991 ad oggi (da 106 a 43), la situazione rimane critica e richiede interventi urgenti e mirati. Questa esigenza si traduce in iniziative concrete, come quella intrapresa dal Comune di Milano che, seguendo il varo dell’obbligo di sensori per l’angolo cieco sui mezzi pesanti, ha convocato una Task Force di esperti, al fine di elaborare strategie efficaci per la sicurezza stradale e la promozione della mobilità attiva.

Purtroppo, le strade milanesi sono percepite come tra le più insicure anche in ambito europeo, come sottolineato dall’indice di sicurezza stradale urbana di Cyclomedia. Milano, infatti, si colloca penultima in una classifica di 25 città, superando solo Roma e Istanbul, mentre capitali come Tallinn, Oslo e Varsavia rappresentano l’eccellenza in termini di sicurezza.

Esplorando più dettagliatamente le tragiche statistiche italiane, nel 2022 Milano ha registrato un numero di decessi pedonali superiore anche a città come Torino, e rispetto ai feriti – considerando insieme casi lievi e gravi – è seconda soltanto a Roma, seguita a distanza da Genova. In un’analisi più ampia che include l’intera nazione e le varie regioni, Lombardia e Lazio si contendono il triste primato del maggior numero di pedoni deceduti.

Il problema, quindi, non è circoscritto solo all’ambito locale, ma è una questione che affligge l’intera penisola e, a una scala più ampia, il continente. L’urgenza è tangibile e la risposta delle istituzioni sarà determinante per capovolgere questa tendenza e proteggere i cittadini, specialmente i più vulnerabili, da rischi spesso evitabili con adeguate politiche di prevenzione e intervento.

L’attenzione si focalizza ora sulle strategie che emergeranno dalla Task Force del Comune, con la speranza che siano in grado di innovare la mobilità urbana e fare di Milano un esempio di best practice nella tutela della vita dei suoi abitanti e di chi percorre le sue strade ogni giorno.

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