I musei sono chiusi? Facciamo arte in un altro modo

Forse, ma non è ancora detto, in maggio potranno riaprire, in modo contingentato e all’inizio solo nei weekend, i musei in tutta Italia.

Se ciò non dovesse accadere non importa: ecco un’idea incredibilmente intelligente per “fare arte” senza necessariamente passare per un luogo istituzionale.

Perché, per esempio, non sfruttare gli ampi spazi garantiti… da un supermercato?

Ebbene, questa soluzione per nulla sciocca è venuta a un gallerista, Luigi Solito, che ha curato e allestito una mostra all’interno del food store Gourmeet di Napoli. La mostra “Aggiungi al carrello” è visitabile sino al 18 aprile, in via Alabardieri. Gli artisti coinvolti, Christian Leperino, Francesca Matarazzo, Ryan Mendoza, Laura Niola e Maurizio Savini sono tutti legati dal progetto: il “nutrimento” immateriale che l’Arte svolge.

Arte contemporanea e grande distribuzione si incontrano così a tutto vantaggio dello spettatore-shopper. Le opere d’arte vengono collocate in spazi che ne richiamano l’essenza: niente è lasciato al caso, in modo che i prodotti da acquistare si fondano con l’arte e l’arte ne tragga beneficio. Ovviamente la mostra è a tempo, esattamente come i prodotti food che hanno una scadenza, ma questa esperienza ci lascia un grande insegnamento: dobbiamo abbattere gli schemi del “si è sempre fatto così”. La pandemia ci ha confermato che il mondo può cambiare repentinamente: sta a noi trovare nuove soluzioni, nuove strategie per far sì che il bello emerga in modo nuovo, diverso, non convenzionale. E poi, chi lo ha detto che “convenzionale” faccia sempre rima con “il meglio che c’è sulla piazza”?

Foto tratta da www.gourmeet.it

 

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