Italiani “attaccati” alla casa di proprietàIn Germania il 64% degli adulti vive in case in affitto, questo perché le persone non vogliono avere impedimenti ed essere libere di spostarsi se il lavoro lo richiede, anche più volte nella vita. In Italia? Il 70% delle persone vive in case di proprietà. Una bella differenza, vero? Chi avrà ragione? Se intendiamo il lavoro come sempre più flessibile… certamente i cugini tedeschi. La pandemia, tra l’altro, non ha fatto che incentivare l’idea del “sto bene nella mia casa”, diventata tra l’altro ufficio, spazio giochi, spazio relazione, spazio vita sociale. Se il trend è questo, inutile al momento andare in controtendenza. Per chi come noi opera nel settore dell’intermediazione immobiliare, si tratta di interpretare questo bisogno e, per quanto possibile, trovare soluzioni abitative intelligenti per i giovani, che assommino la disponibilità economica con abitazioni green, funzionali, accoglienti. Non si può pensare di trascurare questa categoria di clientela, che rappresenta il futuro. Oltre ai clienti che ricercano una seconda casa, il nostro sforzo deve rivolgersi anche a chi intende costruire una famiglia. Certo non possiamo essere gli unici attori del mercato a farci carico di questo impegno: anche le banche e le istituzioni devono seguire un target con poca disponibilità economica, destinato però a crescere. L’arrivo dei vaccini darà una mossa al mercato, con la connessa maggiore libertà di movimento delle imprese. Valuteremo nei prossimi mesi quanto il desiderio di “avere una casa di proprietà” continuerà ad essere forte. Attendiamo una leggera flessione del mercato, ma poi una sua rapida ripresa. Per fortuna non abbiamo più a che fare con la crisi economico-finanziaria del 2008… pare passato un secolo. Indietro |