Leila Oggioni - Real Estate

L’ufficio nomade arriva anche nel settore immobiliare

Il Salone del Mobile, a causa del suo elevatissimo tasso di innovazione e visione-sogno, è l’occasione perfetta per immaginare come il futuro potrà concretizzarsi nelle soluzioni che utilizziamo tutti i giorni.

Un tema che uscirà molto forte da convegni e incontri, e che verrà ben esposto presso Workplace3.0 (10.000 metri quadrati suddivisa in due padiglioni (22-24), per un totale di 92 aziende espositrici), proprio all’interno del Salone, è quello dello spazio di lavoro.

Posto che il tempo della scrivania personale è morto ormai da qualche anno, cosa succederà a portatile, mug, penna e quaderno? E soprattutto alla concentrazione dei professionisti, una volta che la postazione di lavoro verrà totalmente destrutturata? Il problema è molto sentito anche dalle agenzie immobiliari, che sino a oggi hanno mantenuto un’impostazione classica degli ambienti.

Pare che l’idea forte, capace di trainare il cambiamento, sia quella di “rispondere al bisogno di chi lavora”: lo spazio diventa dunque modulabile sulla base delle necessità mutevoli delle persone che in quei metri quadri operano. Essenziale è che sia garantita la condivisione, in modo che le idee possano circolare rapidamente e creare occasioni nuove di business. Inoltre, gli ambienti di lavoro saranno sempre più ospitali e “familiari”, ossia simili alle abitazioni, in modo che le persone possano sentirsi a loro agio, dunque performare al meglio.

Il Salone risponderà alle questioni pratiche e di arredamento, a noi il compito di imparare a ragionare per schemi semplici: l’ufficio è lì per me, non io per lui.

https://www.salonemilano.it/

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