Mercato immobiliare milanese, si sale o si scende?Interpretare il mercato immobiliare milanese, mese dopo mese, non è mai semplice. La città è infatti inter-relata a quello che succede nel mondo, anche se prendendo i mezzi o girando per gli uffici non sembra. Variabili esogene come la guerra, i tassi di inflazione, le dinamiche politiche europee influenzano le compravendite e regalano fotografie differenti. Alla fase di crescita nel post-pandemia, anche entusiasmante, con le persone in cerca di abitazioni obbligatoriamente con giardini o ampi terrazzi, fa da contraltare ora una fase nella quale comandare con altre esigenze. Quali? Quelle di gestire i costi impazziti di materie prime ed energia. Per cui anche le vendite e gli affitti prendono strade differenti. Vediamo nel dettaglio. Innanzitutto, occorre sempre distinguere Milano dal resto della Lombardia. Se in regione i prezzi delle vendite sono in diminuzione, -0,2%, in città si assiste a una crescita dell’1%. La spinta esagerata agli acquisti ha rallentato, rispetto allo scorso trimestre. Pare infatti che le persone preferiscano, attualmente, dedicarsi alla ricerca di un affitto e non più di un acquisto. Da qui una richiesta altissima di immobili in affitto pari al +74% e anche un aumento dei canoni di locazione, che sono arrivati, in poco più di due mesi, a 20 euro al metro quadrato. Lato vendite, comunque, stiamo sempre parlando di percentuali stellari: comprare casa in città pare che costi oggi il 2,6% in più rispetto a sei mesi fa. È vero, la percentuale è in decrescita, ma stiamo sempre parlando di numeri che sono esplosi in breve tempo. Quindi che fare? Assecondare sempre il cliente ma condurlo verso scelte ragionevoli e sostenibili, anche per il suo portafoglio, non solo nel breve periodo.
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