Milano corre, l’Italia camminaHa suscitato un po’ di scalpore la notizia, fonte Assolombarda, per cui Milano cresce, a livello di Pil, il doppio rispetto al resto del Paese. Il dato è relativo agli ultimi 5 anni (9,4% contro 4,6%). Milano è bella, piace, “cattura” investimenti stranieri. Ha un’ottima reputazione, da Expo in poi è migliorata praticamente da tutti i punti di vista. Attira addirittura più turisti, più talenti professionali di altre capitali europee. Una notizia estremamente positiva, in un Paese con problemi giganteschi da risolvere (ambientali, industriali… dall’Ilva a Venezia allagata…). Purtroppo il dato interessante e di valore è stato subito considerato in maniera critica: qualcuno ha infatti ipotizzato che Milano debba in qualche modo “restituire” una parte della sua ricchezza al resto del Paese. Il sindaco ha ribadito che la cosa non è così semplice e che comunque Milano condividerà con chi saprà valorizzare eventualmente il denaro inarrivo. Questo è, purtroppo, il nostro modo “incompleto” di ragionare. Poniamo invidia e gelosia – come farebbero i bambini dell’asilo – nei nostri comportamenti. E al posto di sospingere ancor di più Milano la vorremmo azzoppare… ma non è in questo modo che si aiutano le altre città, per esempio del Centro e del Sud. Non è con la condivisione forzata della ricchezza, in modo acritico. Perché non pensare, invece, di “esportare” in altre regioni il modello di Milano? Perché non insegnare agli altri amministratori a gestire al meglio la cosa pubblica, seguendo l’esempio meneghino? C’è forse da vergognarsi a “copiare” in modo intelligente? No. E allora auguriamoci che le persone smettano di perder tempo con inutili discussioni e si rimbocchino le maniche…
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