Ci sono compravendite che arrivano agli onori della cronaca per la loro dimensione stratosferica, non tanto a livello di metratura quadrata, ma di lusso, di posizione e di prezzo. Queste vendite/acquisti ci dicono molto del tipo di trend immobiliare che sta vivendo la città, e ci segnalano anche l’interessante livello che Milano ha di attrattività nei confronti degli investitori stranieri. Il che significa, in ultima analisi, che siamo di fronte a una metropoli davvero internazionale, che piace ed è considerata di sicuro interesse economico.

Veniamo ai fatti: il gruppo Kering – che possiede tra gli altri Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga, Alexander McQueen, Bottega Veneta, Boucheron, Brioni, Pomellato – ha acquisito da Blackstone Property Partners Europe, divisione del gruppo americano specializzato nel settore immobiliare, l’edificio di Via Montenapoleone 8. Cifra? Siamo attorno a 1,3 miliardi di euro. L’edificio è settecentesco, ha cinque piani per un totale di 11,800 metri quadrati di superficie lorda, che comprendono 5.000 metri quadrati di superficie commerciale. Chi oggi passeggia per Montenapo trova in quello stabile i negozi di Saint Laurent, Prada e Cova. 

Quale la strategia retrostante? Il gruppo Kering vuole per le sue maison unicamente location iper prestigiose e ambite. E come nel caso di Milano è disposto a spendere per assicurarsi il meglio. Queste operazioni vengono definite di “strategia immobiliare selettiva”.

Quali ispirazioni trarre?

Una piazza sempre più attrattiva – il quadrilatero della moda – porterà sempre più investitori interessati a posizionamenti luxury in contesti superluxury. La città dovrà garantire una serie di servizi atti a rendere sempre più appealing le vie della moda. Cercando, contestualmente, di far sì che gli stessi investitori possano in qualche modo – dalle sponsorizzazioni alle donazioni – contribuire al benessere di tutta la città: questo il nostro auspicio.