Milano rattoppa le sue bruttureUna volta li chiamavano “ecomostri”, edifici lasciati morire ancor prima di essere inaugurati. Anche solo girando per la tangenziale milanese si scorgono alcuni di questi palazzi, oggi entrati a far parte del contesto suburbano grazie – o nonostante – i graffiti con cui sono stati adornati. Tutte le città, spinte anche dall’indignazione popolare e dall’effetto-Striscia la Notizia, stanno cercando di eliminare, pian piano, queste costruzioni, oppure di ridare loro un senso. Anche la nostra amata metropoli sta correndo ai ripari: in questi mesi sta rinascendo a nuova vita il Palalido, anche chiamato “Madison Square Garden”, in omaggio alla struttura newyorkese. Troppi fermi hanno caratterizzato la storia di questo impianto che, a quanto dicono le cronache, dovrebbe essere finalmente operativo alla fine dell’anno, avere una capienza di 5.500 posti, una vocazione polifunzionale e finalmente ricandidarsi a ospitare eventi di respiro nazionale. Purtroppo il Palalido è passato in mezzo a storiacce di ogni genere, corruzioni comprese: è tempo che questo modo di fare abbandoni Milano e tutte le sue iniziative. I cittadini hanno bisogno di sapere che sono governati in modo intelligente da persone che sanno essere lungimiranti e che affidano i progetti a società di specchiata onestà. Contiamo di ritrovarci tutti al Palalido, nel prossimo futuro, per un concerto o una partita di basket o volley importanti. Il nostro Madison Square Garden deve tornare a fare la storia dello sport della città. (foto: Corriere.it) Indietro |