Milano rimodula gli esercizi commerciali per gestire la movidaMilano si prepara a introdurre nuove misure per gestire la movida e garantire la tranquillità pubblica. Il Comune ha annunciato l’intenzione di bloccare l’apertura di nuovi esercizi pubblici in determinate zone, mentre in altre si cercherà di incentivare l’apertura di nuovi locali. Il motivo? Lodevole: trovare un equilibrio tra l’attrattiva della vita notturna e il diritto dei cittadini a vivere in un ambiente sicuro e tranquillo. Le nuove regole, che entreranno in vigore a partire dal 2024, prevedono la suddivisione della città in diverse zone e sottozone. Nei luoghi in cui i bar e i locali sono concentrati verrà introdotto un semaforo: il rosso indicherà il blocco delle nuove licenze e se un esercizio chiude, quella licenza scomparirà dalla via. Al contrario, nelle zone meno affollate si cercherà di incentivare l’apertura di nuovi esercizi pubblici. Le 15 aree calde identificate dal protocollo tra il Comune e la prefettura, che saranno particolarmente monitorate, includono il Duomo, l’Arco della Pace, Ticinese, Darsena, Navigli, Tortona, Nolo, corso Como-Gae Aulenti, Garibaldi, Brera, Isola, Lazzaretto, Melzo, Sarpi e Bicocca. Milano non fa da apripista, questa volta. La decisione di introdurre queste nuove misure arriva infatti dopo le sentenze di Torino e Brescia che hanno condannato le amministrazioni a risarcire i danni causati dal rumore della movida. Inoltre, negli ultimi dieci anni, il numero di locali pubblici a Milano è aumentato del 58%, arrivando a circa 10.000 esercizi. Questa crescita ha reso necessario trovare un equilibrio tra le attività commerciali, il diritto alla salute e la tranquillità pubblica. Dal Comune saranno coinvolti i cittadini, le associazioni di categoria e i municipi per stendere un regolamento dei pubblici esercizi che sia rispettoso delle esigenze di tutti. D’altra parte, non si può vivere o lavorare in spazi in cui la conflittualità tra le parti è all’ora del giorno. Persino Fiorello e la sua trasmissione hanno dovuto “traslocare” da Via Asiago dato che i residenti erano stanchi degli schiamazzi mattutini del pubblico ogni giorno…
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