Milano e la sicurezza, compromesso che funzionaQuasi tutti gli italiani che si recano a Londra, oppure a Parigi, tornano a casa abbastanza straniti. Se percorrono, infatti, le vie maggiormente frequentate dai turisti, si accorgono che quelle due capitali sono, letteralmente, militarizzate. Le forze di polizia e l’esercito, tutti bardati e pieni di armi, sono ovunque e presidiano ogni via, ingresso della metropolitana, zona di passaggio. Più si va verso il centro, più la questione si fa davvero pesante. Perché, invece, nelle nostre città, Milano e Roma, ma anche Napoli, Genova e così via, non si sente questa oppressione? Forse non siamo abbastanza protetti? Forse siamo più “leggeri” nella gestione della sicurezza? Forse corriamo meno pericoli e allora non ci importa di proteggerci? Ma sarebbe, questo, un comportamento stupido o intelligente? Le cose sono un po’ più complicate di così. Innanzitutto la base di partenza: il nostro Paese non è mai stato coinvolto direttamente in attentati terroristici, non ci sono fino ad ora stati morti, in quanto non siamo in prima linea nelle battaglie contro lo stato islamico. Questo non vuol dire che non siamo attenti, anzi. Forse molti non lo sanno, ma la nostra intelligence è una delle migliori d’Europa, riesce a lavorare in modo “preventivo” e allo stesso tempo a monitorare con attenzione tutte le eventuali minacce presenti sul suolo italiano. Da un punto di vista “visivo”, pare al cittadino comune che polizia, carabinieri ed esercito non siano schierati. Invece ci sono, ovunque, specie nei luoghi potenzialmente sensibili. Nonostante quello che molti credono, il nostro è un Paese serio. Con personale estremamente preparato. Ricordo a tutti, ma anche a me stessa, che siamo purtroppo “figli” degli anni di Piombo, che hanno modificato per sempre la nostra cultura della sicurezza e la preparazione dei nostri specialisti. Dopo grandi dolori, grandi attenzioni.
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