Musei adorati, quanta solitudine…

Non sono stati abbandonati, a livello di pensiero, dalla pandemia. Sono stati accantonati, ovvero chiusi, quale “fonte” possibile di contagio.

E adesso, dopo un anno, i numeri sono davvero impietosi (fonte: Nemo).

“In Europa il 75% dei musei segnala una perdita di reddito compresa tra 1.000 e 30.000 euro a settimana anche nel periodo di apertura al pubblico, prevalentemente durante i mesi estivi.

Durante i mesi estivi 5 musei europei su 10 hanno registrato un calo tra il 25 e il 75% dei visitatori, mentre 2 musei su 10 hanno riportato addirittura un calo dei visitatori superiore al 75%.

Il 45% dei musei stima che il numero di visitatori tornerà ai livelli pre-COVID-19 nei mesi tra marzo e settembre 2021”.

Ripartire, certo… accadrà, ovviamente, ma i tempi non sono vicini. E poi occorrerà attrezzarsi. Ovvero: i musei dovranno mostrare prima di altre realtà culturali, come cinema e teatri, di essere luoghi sicuri.

Inoltre, non potranno più prescindere da un’offerta che dovrà essere anche digitale. Tantissime opportunità arrivano dalla tecnologia, che può portare a casa delle persone le bellezze di un dipinto o una scultura. La transizione digitale sarà l’unico strumento che trasformerà i musei in luoghi fisici e virtuali interessanti, ricchi di cultura, capaci di far avvicinare anche i giovani, ovvero gli ospiti-clienti del futuro. Speriamo che l’Italia si stia già muovendo in tal senso!

 

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(Foto tratta da sito Galleria Uffizi)

 

 

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