Leila Oggioni - Real Estate

Nel post-Covid cosa succederà all’immobiliare?

Abbiamo ancora alcuni mesi davanti da vivere in trincea, tra vaccini, morti e chiusure gialle e rosse: questo tempo diventa però per noi assolutamente prezioso, in quanto ci consente di delineare ciò che ci attende nella fase post-Covid con riferimento al mercato immobiliare.

Lo scorso anno, come confermano il Corriere e l’Istat, non si è chiuso male, i prezzi delle case hanno tenuto e il nuovo è risultato addirittura in crescita. Anche le transazioni si sono abbassate di molto poco, circa il 14%.

Il dato importante è questo: nonostante la pausa pandemia, gli italiani non hanno diminuito il loro desiderio di cercare casa. Come avevamo già segnalato nei mesi passati, oggi si ricercano soprattutto abituazioni con giardino, balcone e terrazzo.

Le previsioni, per i prossimi mesi, non sono negative, stante il blocco dei licenziamenti e le conseguenti difficoltà economiche di molte famiglie. Molto interessanti saranno gli investimenti da parte di chi ha liquidità, o alla ricerca di spazi più grandi o di immobili da investimento. A trainare la domanda saranno anche molte attività che passeranno in smart working.

E Milano? Così come Roma vedrà una crescita degli immobili cosiddetti “top”.

Insomma, ci sono luci e ombre ma nel complesso non siamo assolutamente di fronte allo scenario post-bolla immobiliare del 2009.

Possiamo dire che la pandemia ha rimescolato le carte e ha dato nuova linfa a tante attività, che adesso vogliono ripartire in modo diverso.

Nostro compito, come mediatori immobiliari, sarà quello di accompagnare verso i giusti investimenti, già orientati a coprire i bisogni dei prossimi 10-20 anni.

 

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