Non più e non solo “Chinatown”
Via Paolo Sarpi è sempre stata additata come una strada mediamente malfamata, occupata dai cinesi, in stato di degrado, piena solo di negozi di import-export. In realtà, oggi, via Sarpi è realmente un fiore all’occhiello e motivo di vanto per Milano. La riqualificazione è stata pesante, i marciapiedi sono larghi, vi sono piante e arredi urbani. I negozi? Sono del tutto cambiati rispetto al passato e la via tiene benissimo testa a Corso Garibaldi o Corso Como… e infatti, all’ora dell’aperitivo, è piena di italiani e di cinesi che assaggiano ogni genere di street food, che cenano in ristoranti tipici, che passeggiano e fanno fotografie. Il 2 febbraio prossimo, poi, verra celebrato il Capodanno cinese, con la sfilata delle maschere tradizionali e del dragone e l’inizio dell’anno del topo. La zona di via Sarpi è un ottimo esempio, replicabile, di come un quartiere lasciato allo sbando possa ritornare in vita e diventare punto di attrazione e di integrazione. Certo un’integrazione rispettosa delle abitudini sia degli italiani – curiosi – che dei cinesi, che svolgono il loro lavoro di commercianti e importatori mantenendosi riservati. A riprova dell’avvenuto cambiamento positivo, il fatto che importanti marchi sia nazionali che del commercio meneghino abbiano proprio deciso di aprire lungo la via. Sarebbe interessante che altre vie, come via Padova, anche se non presidiate da un unico gruppo di stranieri ormai avvezzi alla vita in Italia, trovassero una nuova sistemazione urbana: a giovarne sarebbero la sicurezza, gli anziani che ancora vivono nella via, i giovani che amano integrarsi e sperimentare.
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