Tre opportunità che Milano non deve lasciarsi scappareLa città si muove, lo sappiamo bene, e anche velocemente. Da una parte agisce in autonomia, dall’altra reagisce a ciò che le succede attorno, ossia a livello europeo e mondiale, perché questi sono ormai diventati i nostri confini. Una ricerca di Sigest, operatore nel settore immobiliare di Milano e Lombardia, intitolata “Residenziale a Milano: mercato immobiliare e trend emergenti”, evidenzia tre sfide-opportunità che, se ben centrate, aiuteranno la città a cambiare nuovamente volto, a tutto vantaggio di chi qui vive e lavora. La prima è relativa alla Brexit: come tutti sanno, gli uffici europei con sede in Gran Bretagna dovranno rapidamente cercare una nuova collocazione. Milano ha messo a disposizione il Pirellone per ospitare l’Agenzia Europea del Farmaco: se tutto andrà come deve andare, questa sarà una gigantesca opportunità di visibilità per la metropoli e anche per gli operatori – ristoratori, albergatori, fornitori di servizi – che si ritroveranno ad accogliere migliaia di professionisti legati all’Agenzia. Seconda sfida da cogliere assolutamente: la riapertura dei Navigli, antiche vie d’acqua di Milano., che potrebbero spingere non solo l’arrivo di nuovi turisti, ma anche rivitalizzare i quartieri interessati e mostrare della città un aspetto più vivibile e sostenibile. Per anni abbiamo soffocato natura e storia, ora è tempo di rilanciare entrambe! La terza sfida è complessa e del tutto “in house”: grandi spostamenti immobiliari stanno interessando la zona di Città Studi: come sempre accade, i vuoti lasciati da aziende e università dovranno essere rapidamente colmati, per evitare il rischio degrado e soprattutto rivitalizzare il territorio. Una domanda è però necessaria: che volto vogliamo dare a Città Studi? Quanto contano, in queste decisioni, gli abitanti del quartiere? Quanto le aziende che si vogliono inserire? E se la zona non interessa a nessuno? Come renderla attrattiva? C’è di che pensare, sta tutto nelle nostre mani (almeno una parte, ci dobbiamo credere!). Indietro |