Le parole (belle) del futuroNon crediamo nei buoni propositi di inizio anno, che le persone dimenticano appena buttano l’involucro dell’ultimo panettone. Pensiamo però che il mese di gennaio sia propizio per pensare in positivo. Per, cioè, mettere una serie di paletti e decidere che diventeranno il nostro raggio d’azione del prossimo futuro. Con questo spirito e sull’onda del sorriso, vi propongo di condividere quattro concetti e ti tenerli a mo’ di “memo”, post-it cui aggrapparsi quando, nel corso dell’anno, arriveranno guai e problemi. Impegno: nella società dell’indifferenza e del “prima io, poi gli altri”, le persone vere, quelle di spessore, si impegnano per qualcosa: nel lavoro, in famiglia, anche nello sport e nel volontariato. Lasciano il segno, proprio perché decidono di condividere il loro destino con altri. Solidarietà: c’è bisogno di tutto, in tutte le parti del mondo. Persino nella nostra opulenta Italia, le sacche del bisogno si allargano ogni giorno sempre più. Essere solidali non significa solo dare tutto ai poveri come avrebbe fatto San Francesco d’Assisi. Significa accorgersi che gli altri esistono; non rimanere indifferenti. E provare a dare una piccola mano. L’Italia solidale è quella che non dimentica nessuno, dal migrante, al terremotato, al disoccupato. Giustizia: quante volte, ogni giorno, ci scandalizziamo per le ruberie? La legge viene calpestata in mille modi e spesso il disgusto lascia spazio all’apatia. Ebbene, risvegliamoci. Giustizia è un equo salario; è essere pagati per un lavoro; è avere diritti ma anche doveri. È sapere che qualcuno ci tutela. E questo discorso deve valere per i ricchi e i poveri, per le persone di successo e per chi non sa come sbarcare il lunario. Professionalità: siamo chiamati a essere seri, in tutto ciò che facciamo. Seri e responsabili, capaci di rispondere delle nostre scelte e decisioni. Professionali perché disposti a dare il meglio. Non è, la professionalità, la molla capace di far progredire questo Paese? E allora perché passiamo le giornate a lamentarci di quanto lavorino male e svogliatamente tutti quelli che incontriamo? Professionalità è dignità, sia che si svolga la mansione di oss, che di amministratore delegato, maestro di sci o assicuratore. Viene da dentro, è il valore che dobbiamo dare al nostro agire. E Buon Anno. Indietro |