Perché serve un Papa a MilanoNel weekend del 25 marzo Papa Francesco sarà a Milano e Monza: una visita rapida, un low profile relativamente alla sicurezza (anche se solo apparentemente), una distanza minimale rispetto a Roma e a tutti i viaggi che portano il pontefice in giro per il mondo. Eppure, questa visita è ugualmente affascinante, perché arriva a “scuotere” gli animi di una città che, anche se molto attiva, ogni tanto si assopisce, persa nei suoi tanti impegni. Milano è mondanità, moda, design e arredamento. È volontariato, accoglienza, Stazione Centrale, City Angels, ricoveri per senza tetto, supporto agli anziani. Ma è anche una città che si interroga spesso sulla sua anima leghista, che al posto di includere vorrebbe escludere; in un cui “separare” e distinguere tra colori della pelle diversi e origini diverse è molto semplice. A volte basta un niente per far infiammare gli animi. Ebbene, contiamo e speriamo che questa visita sortisca l’effetto opposto, ovvero unisca, sotto un unico grande cappello, tutti gli abitanti, e anche coloro che sono solo di passaggio. Non si tratta di una questione di fede, o di supremazia di un Dio sopra a un altro: si tratta di umanità, concetto che Papa Francesco continuamente ripete, puntando su accoglienza, integrazione, vicinanza, sostegno agli ultimi e ultimissimi. Nei prossimi giorni ci sarà spazio per riflettere su questo piccolo-grande avvenimento, che avrà il suo culmine con la messa di sabato 25 al parco di Monza. Esserci non vorrà dire solo dare un benvenuto ufficiale a Papa Francesco, ma rimettere in ordine le priorità della vita. Per un giorno l’efficiente Milano si scoprirà silenziosa e molto più felice. Indietro |