Il potere di una piazza (speciale)Le civiltà sono nate e si sono sviluppate attorno alle piazze, lo sappiamo tutti. La piazza, luogo ampio, era perfetta per ospitare le persone che si ritrovavano per parlare, salutarsi, fare affari (quelli che sarebbero poi stati inglobati nell’attività delle banche). Oggi le piazze stanno cercando in ogni modo di mantenere questa identità e combattono strenuamente contro le auto, che hanno il potere maligno di occupare ogni spazio e appiattire il senso di libertà e apertura che nelle piazze si respira. Per fortuna, ogni tanto vi sono situazioni nuove, che risollevano lo spirito e fanno affermare: “Davvero questa piazza è fondamentale per la città”. Il riferimento è ovviamente a Milano, ovviamente a piazza Gae Aulenti. Perchè questo spazio merita la nostra attenzione? Per tanti motivi. Innanzitutto perché ha vinto il Landscape Institute Award 2016, il riconoscimento assegnato ogni anno dall’organismo professionale inglese per la “landscape architecture” che “valuta e premia i progetti più innovativi al mondo, secondo design, tecnologia e cura e rispetto dell’ambiente”. Poi perché è “in alto” rispetto alla città: come se ci volesse ricordare che non siamo destinati a camminare guardando il marciapiede, ma possiamo elevare lo sguardo e lo spirito. Poi perché ha le fontane “giocherellone”, che danno movimento e sono una naturale fonte di attrazione per i bambini, ma un piacere alla vista anche per gli adulti. Poi perché mette a disposizione una panchina lunghissima, e finalmente abbiamo la testimonianza che l’architettura e la funzionalità possono anche andare a braccetto. Poi perché “sta per conto suo” rispetto alla città e può diventare un’oasi di pace, tranquillità (e business). Poi perché – nonostante sia bella, moderna, futuristica – è umile, ed è capace di trasformarsi nel luogo di incontro dei ballerini di hip-hop, dai manager, degli innamorati, delle comitive di turisti. Senza scomporsi, senza offendersi, rimanendo placida, e proteggendo persino dalla pioggia. Piazza Gae Aulenti è, per tutti questi motivi, molto “milanese”: vive e lascia vivere, cercando di fare sempre del sul meglio. Indietro |