Quando il writer impreziosisce il palazzoÈ successo anche a Milano, nello specifico a Lambrate e Bovisa: laddove sono stati realizzati dei murales belli e interessanti, il valore dell’immobile è cresciuto, contribuendo ad aumentare anche la reputazione della via e del quartiere. È proprio così: il fenomeno sta prendendo piene in tutte le grandi capitali del mondo. Lasciate perdere le scritte incomprensibili sui vagoni del treno o della metro. Qui si sta parlando di street art vera, a cura di artisti di fama anche internazionale. Laddove i dipinti abbelliscono uno spazio, ecco che anche la zona, magari degradata, rifiorisce, portando con sé commercio, prezzi leggermente più alti e così via. La street art è un fenomeno interessantissimo, capace di raccontare, solo attraverso le immagini, i grandi cambiamenti di una via, di una comunità, di un intero Paese. Si pensi al grande murales di Bergamo dedicato all’impegno del personale sanitario durante il Covid. Questa forma di espressione, nobile e partente dal basso, trova la sua massima espressione negli spazi più tristi e abbandonati. Ormai è considerata una comunicazione visiva molto efficace, al punto che diversi marchi di moda hanno iniziato a farsi pubblicità in questo modo e non attraverso le classiche affissioni. E l’esperimento ha funzionato, eccome. Riuscirà anche il nostro Paese a far nascere un nuovo Bansky?
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