Alla scoperta della Triennale… sconosciutaQuanti lombardi visitano periodicamente la Triennale? Quanti sanno che ci sono mostre e iniziative coinvolgenti, anche per i bambini, tutto l’anno, che periodicamente si aggiornano? Pochissimi, è più facile trovare estimatori provenienti da Paesi stranieri. Facciamo il punto della situazione: la Triennale è un bacino di arte e cultura vivo e pulsante, che non sta fermo nemmeno nel mese di agosto. E che merita assolutamente di essere vissuto. Attualmente, per esempio, sono allestite ben tre mostre. Tra queste ne abbiamo scelta una per la sua particolare “apertura”… in quanto pone l’uomo di fronte alla sua poca conoscenza delle cose, dall’universo alla genetica. La mostra si intitola Unknown Unknowns ed è curata da Ersilia Vaudo, astrofisica e Chief Diversity Officer dell’Agenzia Spaziale Europea; è il centro nevralgico della 23ª Esposizione Internazionale. La mostra tematica indaga più ambiti di altissimo profilo: dall’evoluzione della città agli oceani, dalla genetica all’astrofisica. Sono stati chiamati a raccolta designer, architetti, artisti, drammaturghi e musicisti. Quello che ci attende è un viaggio nel mistero, in tutte le sue forme e dimensioni. La mostra tematica comprende quattro special commission che Triennale ha affidato all’artista giapponese Yuri Suzuki, alla designer italiana Irene Stracuzzi, al collettivo di architetti statunitensi SOM, e all’artista turco-americano Refik Anadol. All’interno degli spazi espositivi sono anche state posizionate quattro Listening Chambers all’interno delle quali il visitatore può immergersi per ascoltare i racconti di grandi personalità del mondo scientifico come il neuroscienziato Antonio Damasio, il filosofo della biologia Telmo Pievani, la fisica teorica Lisa Randall. Indietro |