Leila Oggioni - Real Estate

Si compra meno. E non solo…

Noi che operiamo nel campo immobiliare italiano sappiamo bene che nell’ultimo anno ci sono stati cambiamenti importanti che stanno generando scelte diversificate dei vari stakeholder.

Nel 2023 abbiamo assistito a un marcato calo delle compravendite immobiliari, con una riduzione al 7% annuo, sfiorando appena il milione di operazioni. Specificamente – fonte Rapporto Dati Statistici Notarili - il totale si è attestato a 1.030.507 transazioni, un netto calo rispetto al 1.108.081 dell’anno precedente. Ma non è tutto, il settore dei mutui ha subito un tracollo ancor più significativo: il valore economico complessivo dei nuovi mutui erogati è sceso del 26%.

Questo drastico calo è correlato all’aumento dei tassi di interesse, una mossa della Bce volta a contenere l’inflazione che ha lasciato il segno. È interessante notare, tuttavia, che malgrado il generale raffreddamento del mercato, il prezzo medio delle abitazioni ha continuato a salire, sebbene con significative variazioni regionali. In particolare, Milano ha visto un aumento del 5,4%, Torino del 2,6%, mentre Roma ha registrato un incremento più moderato dello 0,8%.

In Lombardia, la regione più attiva, le compravendite hanno rappresentato il 19,52% del totale nazionale, dimostrando una vitalità che contrasta con il trend generale. Questa resilienza regionale potrebbe offrire spunti interessanti per le strategie di investimento o consulenza per noi che operiamo proprio su questo territorio.

Dal punto di vista dei mutui, non tutto è negativo: tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni si è registrato un trend positivo, grazie alle politiche di sostegno fiscale rivolte a questa fascia d’età: il dettaglio non solo riflette una crescente capacità di adattamento del settore bancario, ma apre anche opportunità di mercato da considerare con debita attenzione.

Per quanto riguarda le tipologie di immobili, il mercato delle prime case ha subito il contraccolpo più forte con una riduzione delle transazioni del 10% per acquisti da privati e del 22,5% per acquisti da impresa. Invece, il mercato delle seconde case ha mostrato una maggiore resilienza.

È anche importante notare che, nonostante la contrazione del mercato, il 50,8% degli immobili abitativi è stato acquistato con l’agevolazione “prima casa”, anche se questa percentuale è in calo rispetto agli anni precedenti. Questo aspetto sottolinea un cambiamento nelle dinamiche di acquisto che potrebbe influenzare le tue future interazioni con clienti e istituti di credito.

Come riassumere? Possiamo parlare di un momento di transizione significativa, con sfide e opportunità che devono essere studiati e compresi con attenzione. Il nostro ruolo di consulenti sarà cruciale nel guidare i clienti attraverso questo panorama complesso, sfruttando le aree di crescita e mitigando i rischi dove il mercato mostra segni di debolezza. Mantenere un occhio attento alle tendenze regionali e demografiche aiuterà tutti a rimanere un passo avanti in un mercato in costante evoluzione.

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