Primo fatto: il mercato immobiliare di Milano va per conto suo rispetto al Paese. Prova ne è che nell’ultimo anno c’è stato un +7,4% del mercato a fronte di una media nazionale di +1,9%.

Secondo fatto: a questa crescita non è corrisposto un aumento delle compravendite, che ha rallentato, molto più della media nazionale (-17,5% vs 5,5%).

I due fatti sollecitano una domanda: la città si sta spopolando? Le persone si stanno spostando fuori? Sono diminuiti i soggetti che comperano per investimento?

Al momento è presto per trovare una o più cause. L’anno della pandemia ha fermato tutto, turisti, studenti, lavoratori. Tempo qualche mese e potremo realmente capire.

Sin da ora, però, riusciamo a comprendere che la ricerca di grandi metrature abitative con giardino non è assolutamente compatibile con abitazioni in città… e che quindi molti stanno tornando sui loro passi rispetto a qualche mese fa, cercando case di metrature “normali” e accessibili a livello di prezzo.

A parità di metrature, ovviamente, in questo momento si ricercano spazi più ampi, per cui a essere interessanti risultano le abitazioni dei quartieri periferici. Questo sì potrebbe essere l’alert per l’eventuale svuotamento delle vie del centro.

C’è spazio, in questa disamina, anche per una curiosità. Quale sarà mai il quartiere più caro di Milano?

Rullo di tamburi: il Quadrilatero, ovviamente, con prezzi che arrivano anche a 16.500 euro al metro quadrato.

Il nostro compito nei prossimi mesi sarà molto delicato: prima di proporre soluzioni, comprendere nel profondo le esigenze della clientela. Questo è chiamato a fare il mediatore mobiliare, vero partner delle persone, non semplice traghettatore di investimenti o certificati di residenza.

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